giovedì 15 novembre 2007

Marc Chagall in mostra: analisi e impressioni

I miei quadri non sono letteratura, sono costellazioni di immagini interiori, che mi ossessionano.”

Marc Chagall


La collezione che compone la mostra temporale alla Fondazione Pierre Gianadda a Martigny, è scandita da opere di varie declinazioni formali e tematiche, che tendono a ripercorrere la vita e l’attività artistica di questo grande maestro contemporaneo: Marc Chagall.

Si tratta di immagini profondamente legate alla memoria dell’artista, che si alternano a scene di vita quotidiana, spesso vissute, con figure che alludono a persone a lui care, come la prima moglie Bella e la figlia Ida. Le opere non si esauriscono né a semplici rappresentazioni più o meno realistiche, né a un esercizio accademico di stile. Sono profondamente intrise di emozioni, che Chagall spesso circoscrive appunto alla sfera degli affetti familiari. Non ha operato attraverso l’astrazione rifugiandosi in una dimensione altra, ma piuttosto ha ricondotto le sue percezioni a immagini il più possibile aderenti al reale, seppur incantato. Si tratta di un poeta che parla il linguaggio della quotidianità: è questa la grande rivoluzione.

Nel momento della restituzione visiva, Chagall non si preoccupa di quale genere pittorico affidarsi, ma utilizza quello più appropriato a ciò che vuole esprimere. Lo sperimentalismo circa la linguistica artistica non è fine a se stessa, ma è destinata a rendere più suggestiva la comunicazione delle emozioni. Questo è testimoniato da toni cubisti presenti in opere come “Dedicato alla mia sposa”, “La porta del cimitero”, che poi sembrano scomparire definitivamente.
Non si fa portavoce né di una poetica artistica, né di un preciso messaggio, che gli potrebbero procurare una facile etichetta di identificazione. Piuttosto preferisce mettere alla prova la sensibilità del pubblico, rafforzando l’autonomia rappresentativa delle forme e dei colori.

Dedicato alla mia sposa, M. Chagall

Le immagini sono attinte dal suo retroterra culturale e spirituale e dall’orizzonte di senso che ha maturato nel tempo e che nelle sue opere cerca di tracciare. Da qui le immagini simboliche dell’esperienza, del sogno e del ricordo.

E’ possibile ricondurre tutte le opere a dei minimi comuni denominatori artistici e concettuali, dettati appunto da una precisa simbologia. Le capre, i galli, gli uccelli, le vacche sono continui riferimenti alla sua adolescenza e alla sua città natale. Altre delicate notazioni sono le coppie di innamorati, gli animali di favola, i musicanti. Sparge queste figure al margine o al centro dei suoi quadri. Sono segnali in direzione di un ulteriore significato metaforico.

In un primo momento lo spettatore è costretto a risalire ad un ipotetico codice chagalliano. Via via la simbologia sembra diventare sempre più accessibile e comprensibile, fino a diventare la chiave interpretativa, filtrata da ciascuno dalla propria sensibilità. In questo modo il rapporto tra l’artista e la sua opera diventa meno esclusivo, in quanto secerne significati universali.


Nudo sopra Vitebsk, M. Chagall

Frequente è il continuo senso di sospensione, attraverso figure fluttuanti spesso oniriche, tra scenari urbani nordici come “Les environs de Vitebsk” e “Nudo sopra Vitebsk” e ambienti interni domestici come “Natura morta alla finestra”.

Inoltre Chagall, oltre le opere “impegnate”, è riuscito a materializzare la leggerezza e l’aspetto ludico attraverso composizioni dai colori squillanti. Si tratta di divertenti collages, nei quali non si annidano spunti di riflessione, ma semplicemente celebrano l’indiscussa libertà dell’artista.
Il suo eclettismo non si arresta. Tocca anche il frangente teatrale. Ipnotico è “Introduzione al teatro d’arte ebreo”.

L’allestimento della mostra è parso organico permettendo un’interessante digressione su i bozzetti e gli schizzi. Questo ha permesso una sorta di interattività da parte del pubblico circa le fasi di studio e preparazione di un’opera. Questa sezione della mostra ha arricchito la raccolta con gli schizzi preparatori delle opere dalle tematiche religiose.

Il riscontro e le considerazioni raccolte sono stati univoci. L’arte di Chagall trasmette impulsi, esplosioni liriche e oniriche, suggerisce riflessioni. Quello di Chagall è un mondo interiore ricchissimo, abilmente tradotto in pittura.

Maria Chiara Anelli

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