mercoledì 15 aprile 2009

Dai il giusto peso al peso


Una Bilancia a stadera


Io svolgo un’attività lavorativa, senza aver frequentato nessuna università (beh quest’affermazione non è del tutto vera perché grazie al corso per diventare “Tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni locali tipiche” ho avuto la possibilità di assistere ad alcune lezioni alla Facoltà di Scienze Naturali di Pavia) e senza aver conseguito una laurea.

Tramite queste righe, Vi voglio illustrare meglio cosa svolgo nella mia quotidianità.
Io lavoro come impiegata in una piccola azienda artigiana che opera nel settore degli strumenti di pesatura (pese a ponte, bilance elettroniche, bilance meccaniche, bilici, pese persone, dinamometri, basculle, pese bestiame etc) erogando servizi.
Il lavoro che svolgo si può definire “a tutto tondo” mi occupo dal campo amministrativo (fatture, bolle etc.) a quello commerciale (stesura di preventivi), ma la mia mansione principale è quella di occuparmi del Laboratorio Metrologico tutelato dal D.M. n. 182/2000 , stilando le relazioni di prova dei vari strumenti. In pratica mi arriva un foglio da parte del tecnico con una serie di prove che ha effettuato sullo strumento e devo trasformare i kg in g oppure i g in kg, in pratica è tutto un lavoro di equivalenze (una confessione, le odio insieme alla matematica).
Un altro compito è il rapporto con il cliente, cliente che spazia dal dirigente industriale all’agricoltore, dall’esigente all’accondiscendente, dal gentile al burbero.
Non è sempre facile accontentare la clientela (e non solo quella, chi ha orecchi per intendere intenda), ci vuole molta, molta pazienza e qui ringrazio il Signore per avermi dato questo dono.
Anche se non è quello che volevo fare, sono diplomata come operatore turistico e aspiravo ad un’attività inerente a questo settore, scopro qualcosa di nuovo ogni giorno e poi il “lato brutto” può essere trasformato in “lato bello”.

Volevo farvi conoscere “la bilancia” inserita nei vari ambiti.

  • Storico: La bilancia rappresenta forse una delle invenzioni più importanti nella storia delle civiltà umane. Il termine bilancia deriva dal latino ‘bilanx’ (con due piatti) in riferimento ai due piatti posti alle sue estremità e il termine è stato applicato estensivamente alla quasi totalità degli strumenti per pesare, anche quando sono assenti i due piatti che con il loro carico assicurano la condizione di equilibrio con cui si determina il peso.

I primi esemplari erano costituiti da un gioco orizzontale, inizialmente di legno ma anche di osso o marmo e poi metallo, con un perno centrale e due piatti alle estremità.

Le prime testimonianze archeologiche di questo strumento, utilizzato in estese aree del mondo, risalgono alle civiltà della Mesopotamia e dell’Egitto: gli esemplari ritrovati erano generalmente sostenuti con le mani, ma anche appesi a un sostegno oppure fissati a un muro o a una colonna.

I modelli più antichi, a noi noti, risalgono al 5.000 a.C. (Nakkada, in Egitto).Il bisogno di pesare e misurare per favorire gli scambi e i baratti affonda le radici in tempi molto più lontani, quando le prime unità di misura prendevano a riferimento alcune parti del corpo umano come il piede, la spanna, il cubito, il palmo, il braccio, il pollice e molte altre ancora.

  • Astronomico: La bilancia (in latino Libra) è una costellazione dello zodiaco. È una costellazione piuttosto piccola, e non contiene stelle di prima magnitudine. Si trova tra la Vergine ad ovest e lo Scorpione ad est. Come testimoniano i nomi delle sue stelle più brillanti, faceva una volta parte delle chele dello Scorpione.

  • Giuridico: La bilancia (in particolare, la bilancia a bracci) è uno dei più tradizionali simboli di giustizia, sorretto da una statua detta Lady Justice. Questo simbolismo corrisponde all'uso della metafora sul mantenere "uguali pesi e uguali misure". La giustizia è l’ordine dei rapporti umani; la virtù morale per la quale si osserva in sé e in altri il dovere e il diritto; è la costante e perpetua volontà di riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto; è l'ufficio, il magistrato o il luogo dove si rende giustizia.La giustizia è anche, azione , potere di tutelare i diritti di qualcuno, di ascoltare le sue richieste accordandogli io che è giusto, è anche un insieme di persone incaricate di applicare la legge. La negazione della giustizia ovvero la mancata applicazione dei criteri della giustizia è l'ingiustizia.
    La parola deriva dal latino iustitia che a sua volta deriva da justus, "giusto", e questo da jus, diritto, ragione.

  • Religioso:

Nell’Antico Egitto: gli Egiziani credevano che tramite la bilancia avveniva il giudizio dell’anima. Il cuore del defunto veniva posto sul piatto di una bilancia dove veniva pesato. Se il cuore era leggero come la piuma di Maat, posta sull’altro piatto, Anubi lasciava il defunto nelle mani di Osiride, altrimenti il cuore era dato in pasto al coccodrillo Ammit.

Citazioni nella Bibbia:

  • Levitico:

19, 36: “Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.”

  • Maccabei:

9, 8: “Colui che poco prima pensava di comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio.”

  • Giobbe:

6,2-3: “Se ben si pesasse il mio cruccio e sulla stessa si ponesse la mia sventura... certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!”

31, 6:” Mi pesi pure sulla bilancia della giustizia e Dio riconoscerà la mia integrità.”

  • Salmi:

61, 10: “Sì, sono un soffio i figli di Adamo,una menzogna tutti gli uomini, insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.”

  • Proverbi:

11,1: "La bilancia falsa è un abominio per l'Eterno. Ma il peso giusto gli è grato.”

16,11: "La stadera e le bilance giuste appartengono all'Eterno, tutti i pesi del sacchetto sono opera sua.”

20,10: "Doppio peso e doppia misura sono ambedue in abominio all'Eterno.”

20,23: "Il peso doppio è in abominio all'eterno e la bilancia falsa non è cosa buona."

  • Sapienza:

11,22: “ Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.”

  • Siracide:

21, 25:“Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.”

42, 4: “dell'esattezza della bilancia e dei pesi,dell'acquisto di molte o poche cose,…”

  • Isaia:

40,12: “Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo?Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra, ha pesato con la stadera* le montagne e i colli con la bilancia?”


(La stadera* è una bilancia di origine romana basata sul principio delle leve. È costituita da una leva a bracci diseguali e da un fulcro che, in genere, si presenta fisso.Sul braccio più lungo, che può recare una o più scale (in genere 2), scorre un peso detto romano; su quello più corto può esservi o un piatto o un gancio recanti l'oggetto o la merce da pesare. Facendo scorrere il romano lungo la scala si raggiunge una posizione di equilibrio nella quale il braccio graduato si porta in posizione orizzontale. Dalla posizione del romano sulla scala si legge dunque il peso cercato.
Per misurazioni di limitata entità (max 15-20 Kg) il fulcro viene impugnato direttamente dalla persona che effettua la pesata.)


40,15: “Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio,contano come il pulviscolo sulla bilancia;ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.”

46,6: “Traggono l'oro dal sacchetto e pesano l'argento con la bilancia;pagano un orefice perché faccia un dio, che poi venerano e adorano.”


  • Geremia:

32,10: “Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l'argento sulla stadera.”

  • Ezechiele:

5,1: “E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.”

45,10: “Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto.”

  • Daniele:

5, 27: “Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante.”

  • Osea:

12,8: “Canaan tiene in mano bilance false,ama frodare.”

  • Amos:

8,5:” voi che dite: «Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,diminuendo le misure e aumentando il siclo e usando bilance false, per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali? Vedremo anche lo scarto del grano”.

  • Michea:

6, 11: “Potrò io giustificare le false bilance e il sacchetto di pesi falsi?”

  • Apocalisse:

6, 5: “Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.”


Concludendo, quest’articolo è nato dalla lettura di un pezzo tratto dal libro di Isaia (40,12), che ho trovato per caso e che ho sentito mio, a questo punto vi cito un passo delle “Confessioni” di Sant’Agostino, libro letto durante un “periodo no”: “Agostino disorientato si appartò nel giardino, dando sfogo ad un pianto angosciato e mentre piangeva, avvertì una voce che gli diceva ”Tolle, lege, tolle, lege” (prendi e leggi), per cui aprì a caso il libro delle Lettere di S. Paolo e lesse un brano…”.


Il titolo che ho dato a questo articolo è una sorta di consiglio che voglio offrire: la parola “peso”, ripetuta la seconda volta, è intesa come fatica, come compito, come sfida, come prova ect. che ogni giorno la vita ci pone, insomma ciascuno è libero di interpretarlo come vuole, improntandolo sulla propria esperienza.


Caterina Pezzoni

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