venerdì 23 ottobre 2009

1° Culturale: Io non ho paura

Quest'anno gli incontri culturali prenderanno in rassegna campioni della letteratura mondiale, presentandoli e cercando in essi "tracce di cristianesimo".


Il primo incontro culturale è basato su un romanzo di Nicolò Ammanniti dal titolo: “Io non ho paura” Dovendomi basare su un testo ho avuto non poche difficoltà a riordinare gli appunti. Infatti parte delle “conclusioni” che sono emerse dal dibattito non sono facilmente descrivibili o riassumibili. Per questo mi limito a fornire una mappa delle conclusioni che sono emerse dal dibattito consigliando prima la lettura del libro o la visione del film. I punti focali sono essenzialmente due:
  • La presenza del doppio
  • Il sacrificio per l’altro
Questi punti non sono rigidi e indipendenti tra loro, ma si intrecciano sia sul piano simbolico che narrativo, ed emerge come ciascuno dei personaggi è salvatore dell’altro. Infatti:
  • la prigione di Filippo salva Michele dalla sua caduta.
  • L’amicizia aiuta Michele a superare le proprie paure.
D’altra parte:
  • Michele (che è scambiato da Filippo per l’angelo custode) libera Filippo dalla prigione e gli ridona la vista, ripulendogli gli occhi.
  • Michele rischia la vita per l’amico.
Da questi nodi focali si sviluppano alcuni richiami al Vangelo.
  • La prigione di Filippo è paragonata alla tomba, dalla quale la resurrezione è possibile tramite l’interesse e l’amore dell’altro.
  • Il lavaggio degli occhi di Filippo da parte di Michele trova forte similitudini con la purificazione battesimale, che consente il riacquisto della vista e la visione di Cristo, Vera luce del mondo.
La figura di Michele può inoltre essere associata a Cristo stesso, per le considerazioni anzidette e per lo scambio che avviene prima dello sparo. Come Cristo si è confuso con i peccatori, donando la sua vita per il Creato, così Michele è scambiato per la vittima.

Giovanni Galmozzi

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