sabato 23 ottobre 2010

1° Teologico: la FEDE

Appunti dell'incontro Teologico del 15/10/2010 con Don Cesare Pagazzi

Firenze, Palazzo Roffia. Sala delle virtù, dei vizi e delle arti

L'anno scorso, nel percorso teologico, ci siamo occupati dei vizi e li abbiamo descritti come una deficienza nel movimento a seguito di una posizione sbagliata mantenuta a lungo; quest'anno ci siamo riproposti di affrontare il tema delle virtù, assimilabili a una robustezza dell'animo che nasce e viene mantenuta a seguito di un certo esercizio.

La tradizione ci consegna due tipi di virtù:

  • Cardinali (da “cardine”, elemento fondamentale, nonché perno attorno a cui può ruotare, ad esempio, una porta): prudenza, giustizia, fortezza, temperanza

  • Teologali (virtù caratteristiche di Dio): fede, speranza, carità.

La FEDE

Con un breve brainstorm abbiamo cercato di scoprire cos'era la fede per noi, raccogliendo alcune idee su come la vedevamo:

  • simile alla fiducia, come la “stella polare” ci da un punto forte da cui partire;

  • l'affidarsi senza prove, un'anticipazione;

  • legata all'accettazione del limite (Schopenhauer);

  • “Guerra a noi stessi” (Giussani);

  • il desiderio di qualcosa di esterno a noi.

La fede è una delle virtù teologali e per questo è caratteristica di Dio, perciò, sebbene spesso la colleghiamo al non poter sapere e al limite, non nasce come collegata ad esso: Dio infatti sceglie di affidarsi al mondo nonostante sia onnipotente; nella creazione Egli compie un atto di fede che continua a compiere nei confronti di ciascuno.

Avere fede in Dio è diverso dal credere che Dio esista: il diavolo è spesso il primo a sapere che Dio c'è ed è un esperto di lui, ma questo non fa di lui un credente, avere fede vuol dire invece fidarsi di Lui e ritenerLo degno di fiducia.

Essere dei buoni credenti implica inoltre di essere capaci di affidarsi nel quotidiano: non è possibile avere fede in un Dio che non vedi senza essere capace di aver fede negli uomini che ti stanno accanto, senza la fede non si può vivere: iniziare una relazione implica fiducia nell'altro, alzasi dal letto aver fiducia che la giornata ci porti del bene.

La fede è dunque

  • una dinamica fondamentale ed elementare della vita (Noi assomigliamo a Dio perchè “potremmo fidarci” e funzioniamo solo se ci fidiamo);
  • ritenere Dio non semplicemente esistente, ma affidabile e questo è possibile solo se siamo in grado di fidarci di noi stessi e degli altri.
Alessandra Grossi

Nessun commento:

Posta un commento