domenica 20 gennaio 2013

II° Biblico: Giacobbe e Giuseppe


Appunti dell'incontro biblico del 19/10/2012 con don Cesare Pagazzi

All’inizio di quest’incontro viene spiegato che secondo le usanze del tempo, il primogenito aveva due privilegi: la primogenitura e la benedizione paterna (eredità).
In Gen 27: viene descritto come Giacobbe carpisce la benedizione paterna. All’inizio sembra che il nostro “Tallonatore” prende ingiustamente la primogenitura che spettava a Esaù. In realtà Isacco (vecchio e cieco) non sapeva che Esaù aveva venduto la primogenitura a Giacobbe. Quest’ultimo viene benedetto dal padre grazie all’aiuto di Rebecca mentre il fratello era a cacciare per il padre. Così facendo Esaù perde l’eredità paterna.
Per questo motivo Esaù se la prende con Giacobbe a tal punto di volerlo uccidere (cfr. Gen 27,41). Giacobbe è benetto perché è audace e a Dio piacciono gli audaci. L’audace è svelto nel trovare le cose che fanno bene alla vita ed ha il fiuto delle cose buone e vitali per lui.
In Gen 27,42-44: Rebecca viene a conoscenza dei piani di Esaù verso il fratello e manda Giacobbe a nord, verso Carran, dallo zio Làbano (il fratello di Rebecca).

In Gen 28,6: Esaù si sposa un’altra volta con una Cananea per vendetta (dato che il fratello Giacobbe era stato benedetto al posto suo), trasgredendo il comandamento di Isacco : « Non devi prender moglie tra le Cananee…».
Gen 28,10ss: descrive il sogno di Giacobbe a Betel. Significativo il passo Gen 28, 18-19 in cui viene descritto Giacobbe che chiama il posto in cui gli era apparso in sogno Dio, “Betel” che significa “ Casa di Dio”. ( Dio è uno che si accasa).

Gen 29: descrive Giacobbe presso lo zio Làbano. Significativi sono i passi:
-Gen 29, 9: dove Giacobbe incontra per la prima volta Rachele (la figlia di Làbano) e da quest’incontro scoprono di essere cugini. Rachele era una pastorella e il suo nome significa “agnella”.
-Gen 29,15-31: racconta che Làbano aveva due figlie: Lia e Rachele. Lia (la maggiore) aveva gli occhi smorti mentre Rachele (la minore) era bella di forme e avvenente di aspetto perciò Giacobbe s’innamorò di Rachele e disse a Làbano: « Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore…». Làbano acconsentì e Giacobbe servì per sette anni Làbano per Rachele. I sette anni di lavoro sembravano per Giacobbe pochi giorni, tanto era il suo amore per lei. Passarono sette anni, e come promesso, ci furono le nozze ma il giorno dopo la prima notte di nozze, Giacobbe trova Lia al posto di Rachele. Il “Tallonatore” chiede spiegazioni a Làbano che risponde: « Non si usa far così dalle nostre parti, non si dà in sposa la figlia più piccola prima della primogenita. Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò anche l’altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette anni… ». (cfr. Gen 29,26-27).
Giacobbe fece quanto aveva richiesto lo zio per avere in sposa la bella Rachele.

Caterina Pezzoni



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