giovedì 7 maggio 2009

Lettere da Milano: i gesti che cambiano la vita

“Lettere da Milano”

I gesti che cambiano la vita



Siamo soliti quotidianamente compiere innumerevoli e svariati gesti, siamo talmente abituati a compierli che diventano appunto “quotidiani”, abitudini, riti.

Gesti che una volta acquisiti diventano parte di noi, ci cambiano come noi cambiamo loro. Sono molti, dal bere il caffè al presentarsi con un certo saluto, dalla sigaretta alla cravatta, ma è inutile continuare.

Gesti e segni che diventano talmente preponderanti nel nostro modo di essere che talvolta possono cambiarci la vita.

Voglio raccontarvi ora una storia che mi è stata raccontata, ed è commuovente, una storia d’altri tempi si direbbe, un gesto che ha cambiato la vita.

Nel 1961 a Milano erano molte le fabbriche (o “fabbrichette”, come piaceva chiamarle ai proprietari “cumenda”) che assumevano giovani impiegate, c’era il boom economico, le possibilità nascevano come funghi e chi aveva un buon titolo di studio in materie legate all’ amministrazione e alla contabilità poteva usarlo come una piccola miniera d’oro.

La protagonista del nostro racconto, consapevole di essere forza lavoro richiestissima, si licenzia da una di queste fabbriche per un colloquio in un’altra fabbrica che abbisognava di una responsabile per l’uffcio del personale, e dove lo stipendio era più gratificante.

Il giorno del colloquio, presentatasi di buon’ora alla sede della fabbrica alla periferia est di Milano, essendo in anticipo, viene fatta accomodare nella stanza delle riunioni, dove sul tavolo era appoggiata la copia del Corriere della Sera. Da sola nella stanza riunioni in attesa, non sapendo di essere comunque osservata dal direttore, la nostra protagonista si mise a sfogliare il giornale. Assunta, e senza neanche il periodo di prova. Nell’attesa avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, girare i pollici, camminare avanti e indietro per la stanza, fumare una sigaretta, ma si mise a leggere il giornale, e questo bastò al direttore per assumerla.

Un gesto appunto semplice, quasi banale, ma che ha cambiato la vita di questa persona. Penso, purtroppo, che oggi non basti più leggere un giornale per farsi assumere, rimangono però i nostri gesti, nobili o popolari, sempre e comunque nostri, e possono sempre cambiarci la vita.
 

Andrea Ripamonti

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