Appunti dell'incontro Biblico con Don Cesare Pagazzi del 14-01-11
Il libro di Giuditta è composto da 16 capitoli ed ha per protagonista una donna, il cui nome ” significa “la Giudea”.
Incontriamo Giuditta in Gdt 8 e questo è un fatto interessante perché l’autore colloca la narrazione in un contesto storico prossimo.
Breve sintesi del racconto: Il re della Media, Arfacsàd, aveva fortificato la città di Ecbàtana ed il re assiro emergente, Nabucodòsor, voleva dichiarargli guerra e per questo chiese allenaze a tutte le città del Medio Oriente antico. Quest’ultime rifiutarono la richiesta del re assiro in quanto ai loro occhi era visto come un uomo qualunque.
Allora Nabucodònosor si accese di sdegno terribile e decise di scontrarsi contro i Medi per massacrarli. Questo avvenne.
Successivamente, il re assiro, organizzò una vendetta contro le regioni che gli avevano rifiutato l’alleanza e convocò un consiglio segreto. Essi decisero di sterminare tutti quelli che non si erano allineati con l’ordine da lui emanato.
Nabucodònosor, chiamò Oloferne, il generale del suo esercito e gli ordinò di iniziare la campagna di vendetta.
Oloferne vinse la campagna e molti regni si sottomisero al regno di Nabucodònosor che diventò enorme.
Non contento, il re assiro, volle attaccare Gerusalemme, spostandosi dalla Galilea, per poi passare per la Samaria. Ma gli Israeliti non si sottomisero al re assiro e lottarono per mantenere la loro libertà.
A Betùlia erano in apprensione, in quanto a Oloferne si allearono Edom (antenato di Esaù, figlio di Isacco, fratello gemello di Giacobbe) e Moab (antenato del re Davide).
Il generale di Nabucodònosor convocò un consiglio di guerra con il capo degli Ammoniti, Achiòr e quest’ultimo gli svela che quando Israele è fedele a Dio, non lo può battere mentre se è infedele a Dio lo può battere ( Gdt 5).
[ Gdt 5 racchiude tutta la storia di Israele. Principio teologico: il libro di Giuditta ci dice che per dare un senso alla sua storia, bisogna collocarla tra l’inizio della Bibbia (Genesi) e la fine della Bibbia (Apocalisse).
Altro esempio di principio teologico sono: la lettera agli Efesini e la lettera ai Colossesi. Queste due popolazioni ellenistiche erano ossessionate dallo studio degli angeli. San Paolo scrive loro una lettera rispondendo che fanno bene a credere negli angeli ma bisogna avere lo sguardo panoramico anche sulle altre vicende e nella sua lettera racconta tutto il piano di Dio dalla creazione fino al suo compimento, inserendo anche gli angeli.]
Oloferne si sentì offeso da Achiòr e ordinò ai suoi servi di prenderlo, di condurlo a Betùlia per far si che venisse assalito dagli Israeliti. I servi obbedirono al loro generale. Ma al posto di essere assalito, Achiòr, venne accolto dagli Israeliti che si fecero raccontare i piani di Oloferne.
Il giorno dopo, il generale di Nabucodònosor ordinò di attaccare Betùlia.
Vi fu un consiglio tra Edom e Moab che dissero a Oloferne di non scendere in guerra per la pianura di Betùlia ma di occupare la sorgente che alimenta la città (Gdt 7).
Oloferne approvò la strategia suggerita da Edom e Moab; Betùlia fu assediata e presa dalla sete.
La reazione di Betùlia all’assedio (Gdt 7, 19 ss) è l’abbattimento.
Betùlia è abitata da “non credenti”, lo si capisce da:
Gdt 7, 25: “Dio ci ha venduti”.
Gdt 7, 30-32: quando i capi ricattano Dio.
C’è uno specificamento all’abbattimento: piuttosto che combattere dichiaro la sconfitta.
Caterina Pezzoni
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