mercoledì 21 gennaio 2009

Siamo Fatti Così: Scienze Ambientali

Prosegue la nostra rubrica "Siamo fatti così" con l'intervento di Christian Bologna, che presenta il suo corso di Laurea. Christian studia all'Università Statale Milano Bicocca.




Scienze Ambientali? Non ho mai sentito parlare di questa facoltà!
Questa è una delle esclamazioni che mi vengono rivolte quando mi viene chiesto che cosa studio. In effetti il mio corso di laurea non è molto conosciuto, dopotutto la mia facoltà ha visto solo una decade!
Scienze Ambientali nasce il 1° gennaio 1994 dall’esigenza di formare figure professionali con competenze interdisciplinari e mirate nello studio e tutela dell’ambiente e del territorio.
Già da molti anni ci si è resi conto dell’importanza dell’ambiente e dei feedback che intercorrono tra questa entità e l’uomo, ma l’approccio è stato sempre problematico data l’enorme gamma di aspetti toccati da questa entità e quindi di conoscenze necessarie per una visione d’insieme, conoscenze che spaziano dalla biologia, alla chimica, alla fisica, alla matematica, alle scienze della terra. Ed è qui che arriva lo scienziato ambientale, che, pur non avendo una conoscenza così approfondita nelle varie discipline come i suoi colleghi, è in grado apprezzare la complessità del sistema Terra ed attuare interveti mirati avvalendosi della sua visione di insieme. In oltre lo scienziato ambientale possiede nozioni di diritto ed economia, strumenti indispensabili per una azione efficace di tutela e salvaguardia.

Perché ho scelto questa facoltà? Sinceramente all’inizio era solo una questione di ‘‘materie’’.
Fin da piccolo ho avuto un mare di interessi, mi piaceva sta storia, gli animali, i vulcani…ecc; col passare del tempo questo interesse non è calato, anzi..! E quando è arrivato il tempo di scegliere l’università ho optato per scienze ambientali in quanto abbracciava una grande gamma delle discipline del sapere. In seguito mi sono reso conto dell’importanza dei miei studi e quindi della mia futura professione.
E’ ormai innegabile che la nostra Terra è malata: il surriscaldamento globale (che in buona parte è innegabilmente imputabile all’attività antropica, a dispetto di alcune affermazione sull’argomento a mio avviso molto discutibili), la desertificazione, l’inquinamento dei centri urbani e non solo (pensate sono state ritrovate tracce di DDT nei ghiacci dell’antartide), l’estinzione di moltissime specie animali e vegetali (paragonabile all’estinzione di massa di 65 milioni di anni fa che comportò la scomparsa de dinosauri e del 75% delle specie esistenti a quel tempo).
Senza parlare delle dirette conseguenze di questi fenomeni sull’uomo: l’incremento di tumori nelle zone industriali, la mancanza di acqua potabile accessibile per milioni di persone, carestie dovute a disastri ecologici imputabili all’introduzione di specie alloctone, e tutta un’altra vasta gamma di problematiche che hanno come effetto morte, malattie, ….ecc
Vi sembrerò un po' catastrofista, ma questa è la situazione nostro malgrado. Ma si può ancora fare ancora qualcosa, certo gli esperti in materia possono fare molto, ma al mio corso siamo circa una quarantina! Siamo pochissimi! Serve l’aiuto di tutti, ognuno nel suo piccolo, nelle scelte quotidiane di ogni giorno, come preferire i mezzi pubblici alle automobili, o ancora meglio la bicicletta e i piedi; fare la raccolta differenziata, tutti piccolo gesti che sembrano insignificanti, come è insignificante una piccola goccia d’acqua, ma l’oceano è fatto di gocce d’acqua (citazione da Madre Teresa di Calcutta).


Christian Bologna

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