Il primo incontro culturale è basato su un romanzo di Nicolò Ammanniti dal titolo: “Io non ho paura” Dovendomi basare su un testo ho avuto non poche difficoltà a riordinare gli appunti. Infatti parte delle “conclusioni” che sono emerse dal dibattito non sono facilmente descrivibili o riassumibili. Per questo mi limito a fornire una mappa delle conclusioni che sono emerse dal dibattito consigliando prima la lettura del libro o la visione del film. I punti focali sono essenzialmente due:
- La presenza del doppio
- Il sacrificio per l’altro
- la prigione di Filippo salva Michele dalla sua caduta.
- L’amicizia aiuta Michele a superare le proprie paure.
- Michele (che è scambiato da Filippo per l’angelo custode) libera Filippo dalla prigione e gli ridona la vista, ripulendogli gli occhi.
- Michele rischia la vita per l’amico.
- La prigione di Filippo è paragonata alla tomba, dalla quale la resurrezione è possibile tramite l’interesse e l’amore dell’altro.
- Il lavaggio degli occhi di Filippo da parte di Michele trova forte similitudini con la purificazione battesimale, che consente il riacquisto della vista e la visione di Cristo, Vera luce del mondo.
Giovanni Galmozzi
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