Appunti dell'incontro teologico del 9/12/2011 con don Cesare Pagazzi
San Francesco di Sales (1567-1622) è il terzo Santo che incontriamo nel nostro percorso teologico.
Biografia
Diventa vescovo ausiliare di Ginevra a trentadue anni e successivamente vescovo, ma la presenza calvinista è talmente forte che Francesco decide di stabilirsi fuori Ginevra, da dove condurrà il suo ministero.
Nel corso della sua missione di predicatore, nel 1604, conobbe a Digione la nobildonna Giovanna Francesca Frèmiot, vedova del barone de Chantal, con la quale iniziò una corrispondenza epistolare ed una profonda amicizia che sfociarono nella fondazione dell'Ordine della Visitazione.
Morì nel 1622 a Lione
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San Francesco di Sales ci insegna molto, sia con i suoi scritti, sia per come vive nel suo tempo.
È innanzi tutto una persona in grado di portare avanti le sue scelte senza temere di deludere le aspettative degli altri: nonostante il padre gli imponga e incoraggi una carriera importante, egli non si scoraggia e porta avanti al sua scelta di sacerdozio in virtù dell’obbedienza e dell’amore che vive nei confronti di Dio.
Un ulteriore aspetto della sua vita da cui possiamo trarre un insegnamento riguarda la sua profonda amicizia con la vedova De Chantal. Egli infatti non scappa da una relazione, che di per sé poteva essere pericolosa, soltanto per evitare il rischio di cadere in tentazione: Francesco non cerca scorciatoie ed è pronto ad accettare la complessità e la fatica di vigilare per poter mantenere una relazione importante.
Infine ne “l’introduzione alla vita devota” Francesco ci mostra la sua grande capacità di essere fedele a Dio e non ai tempi, dichiarando che non esiste una sola via per diventare Santi e che questo non è soltanto il destino delle persone che hanno ricevuto l’ordine, ma che ognuno può diventare Santo nella sua vita quotidiana, poiché “la devozione non distrugge nulla, se è sincera”.
Francesco di Sales non era un uomo dalle grandi capacità oratorie o di ragionamento, ma un uomo in grado di persuadere con il suo stile di vita mite e in grado di accogliere le vite degli altri per quello che erano. Nel suo stesso modo di essere Santo possiamo vedere quello che ci dice ne “l’introduzione alla vita devota”, cioè quanti modi ci sono per diventare Santi nel quotidiano.
Alessandra Grossi
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