giovedì 19 gennaio 2012

3° TEOLOGICO: “Biografie e teologia” - S. Francesco di Sales

Appunti dell'incontro teologico del 9/12/2011 con don Cesare Pagazzi

San Francesco di Sales (1567-1622) è il terzo Santo che incontriamo nel nostro percorso teologico.

Biografia

Nasce nel 1567 ed è primogenito di una famiglia nobile di Savoia. Il padre lo iscrive alla facoltà di giurisprudenza, che studia a Parigi e Padova. Dopo aver conseguito la laurea, Francesco si oppone alle mire del padre, che ha in mente per lui una carriera giuridica, e decide di diventare sacerdote.
Viene poi ordinato nel 1593 e inviato nella regione del Chiablese, a maggioranza calvinista. Lì si impegna nella predicazione (inventando nuovi metodi, quali il volantinaggio) senza scoraggiarsi o provare rancore, nonostante gli scarsi risultati.

Diventa vescovo ausiliare di Ginevra a trentadue anni e successivamente vescovo, ma la presenza calvinista è talmente forte che Francesco decide di stabilirsi fuori Ginevra, da dove condurrà il suo ministero.

Nel corso della sua missione di predicatore, nel 1604, conobbe a Digione la nobildonna Giovanna Francesca Frèmiot, vedova del barone de Chantal, con la quale iniziò una corrispondenza epistolare ed una profonda amicizia che sfociarono nella fondazione dell'Ordine della Visitazione.

Morì nel 1622 a Lione

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San Francesco di Sales ci insegna molto, sia con i suoi scritti, sia per come vive nel suo tempo.

È innanzi tutto una persona in grado di portare avanti le sue scelte senza temere di deludere le aspettative degli altri: nonostante il padre gli imponga e incoraggi una carriera importante, egli non si scoraggia e porta avanti al sua scelta di sacerdozio in virtù dell’obbedienza e dell’amore che vive nei confronti di Dio.

Inoltre la sua mitezza d’animo e la sua incredibile energia sono un esempio per noi: in un ambiente a lui avverso, come una Ginevra calvinista, prova senza scoraggiarsi a diffondere la Fede e, nonostante non riesca ad ottenere risultati, non prova risentimento. Egli cerca i suoi errori e prova di nuovo.
In una situazione in cui i nostri sforzi falliscono ripetutamente o in cui tutto ci è avverso è molto più facile cercare qualcuno a cui dare la colpa e rinunciare, piuttosto che non provare una nuova strategia. Possiamo vedere questo nella nostra situazione economica attuale, dove hanno successo movimenti che incolpano le banche, i politici e le lobby, ma nessuno sembra interessato a guardare le proprie abitudini con occhio critico. Possiamo cercare atteggiamenti di questo tipo anche più vicino, nella nostra vita, dove spesso cerchiamo la scappatoia del “capro espiatorio” o della rinuncia, piuttosto di rischiare un nuovo fallimento.

Un ulteriore aspetto della sua vita da cui possiamo trarre un insegnamento riguarda la sua profonda amicizia con la vedova De Chantal. Egli infatti non scappa da una relazione, che di per sé poteva essere pericolosa, soltanto per evitare il rischio di cadere in tentazione: Francesco non cerca scorciatoie ed è pronto ad accettare la complessità e la fatica di vigilare per poter mantenere una relazione importante.

Infine ne “l’introduzione alla vita devota” Francesco ci mostra la sua grande capacità di essere fedele a Dio e non ai tempi, dichiarando che non esiste una sola via per diventare Santi e che questo non è soltanto il destino delle persone che hanno ricevuto l’ordine, ma che ognuno può diventare Santo nella sua vita quotidiana, poiché “la devozione non distrugge nulla, se è sincera”.

Francesco di Sales non era un uomo dalle grandi capacità oratorie o di ragionamento, ma un uomo in grado di persuadere con il suo stile di vita mite e in grado di accogliere le vite degli altri per quello che erano. Nel suo stesso modo di essere Santo possiamo vedere quello che ci dice ne “l’introduzione alla vita devota”, cioè quanti modi ci sono per diventare Santi nel quotidiano.

Alessandra Grossi

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