Appunti
dell'incontro biblico del 11/10/2013 con don Cesare Pagazzi
In
quest'incontro viene spiegato l'excursus del percorso biblico di
quest'anno fucino, ossia le citazioni di compimento dell'Antico
Testamento che i Vangeli (Nuovo Testamento) fanno, riferite a Gesù.
Le
profezie inserite nei Vangeli dagli evangelisti, sono da considerarsi
un incoraggiamento per il lettore: quello che è stato predetto dai
profeti, è accaduto.
Il
primo brano che viene analizzato lo troviamo nel Vangelo di Marco e
precisamente in Mc 1,1ss.
Piccola
parentesi, il Vangelo di Marco è il più antico e viene scritto
intorno l'anno 50 d.C.
Marco
inizia il suo Vangelo così: "Inizio del vangelo di Gesù,
Cristo, Figlio di Dio". "Inizio" in
greco si traduce con "arché" che ha un duplice
significato, vuol dire:
- Inizio.
- Criterio.
Nell'inizio del
Vangelo di Marco c'è un criterio che è portare la Buona Notizia.
Marco vuol dire al lettore che il suo vangelo, è un libro di buone
notizie.
Si può
considerare Mc 1,1 la quarta di copertina di un libro ossia anticipa
al lettore quello che tratterà.
Il termine
"Vangelo" ha tre significati:
- Buona Notizia.
- Libro.
- Linguaggio
protocollare dell'impero romano (nell'impero romano veniva utilizzato
il "linguaggio protocollare" dell'imperatore che stava a
significare : quello che dice l'imperatore è sempre una buona
notizia).
Si continua
l'analisi con Mc 1, 2-3:
Come sta scritto
nel profeta Isaia:
«
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà
la tua via.
Voce di uno che
grida nel deserto:
Preparate la
via del Signore,
raddrizzate i
suoi sentieri'...»
Marco
cita il profeta Isaia e la citazione più antica risalente al 550 a.C
la si trova in Is 40, 1-3 ( “ Una voce grida").
"«
Consolate, consolate il mio popolo
- dice Dio,
Parlate al
cuore di Gerusalemme
e gridatele che
la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è
scontata,
perché ha
ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per
tutti i suoi peccati».
Una voce grida
( riferimento preso da Mc in Mc
1,3):
« Nel deserto
preparate la via al Signore,
spianate nella
steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia
innalzata,
ogni monte e
ogni colle siano abbassati;
il terreno
accidentato si trasformi in piano
e quello
scosceso in vallata.
Allora si
rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli
uomini insieme la vedranno,
perchè la
bocca del Signore ha parlato».
Una voce dice:
«Grida»,
e io rispondo:
«Che cosa dovrò gridare?».
Ogni uomo è
come l'erba
e tutta la sua
grazia è come un fiore del campo...." ( Is 40, 1-6)
In Is 40,1-6
Israele si trova in esilio in Babilonia sotto il dominio di
Nabuccodonosor e Isaia “ consola" il suo popolo portando la
buona notizia e cioè che la schiavitù sta per finire perché verrà
un liberatore (Ciro) a savarli.
Ma non sempre le
buone notizie vengono accolte e per questo Isaia venne ucciso dagli
Israeliti ( venne segato in due).
La profezia di
Isaia, si avverò.
Marco all'inizio
del suo Vangelo vuol dire al lettore: non uccidere chi ti porta le
buone notizie ma ascoltalo.
L'evangelista
però citando il profeta Isaia in Mc 1,2 ( "Ecco,
dinnanzi a te io mando il mio messaggero :/ egli preparerà la tua
via") fa un errore perchè
il riferimento dell'Antico Testamento è del profeta Malachia (cfr Ml
3, 1-3).
La citazione di
Malachia risale al 515 a.C, Malachia scrive perchè alcuni israeliti
(non tutti) tornano a Gerusalemme e ricostruiscono il tempio
distrutto da Nabuccodonosor ma il loro intento porta il male.
Il male è sadico
(fa male all'altro) e masochista ( fa male a chi lo causa).
Rispetto
all'angelo descritto da Malachia ( Ml 3,1) che è focoso, per Marco
l'angelo è il Giovanni Battista e lo descrive così (Mc 1, 6-7):
"
...Giovanni era vestito di peli di cammello, con una
cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele
selvatico. E proclamava: « Viene dopo di me colui che è più forte
di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi
sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in
Spirito Santo»."
Marco avvisa il
suo lettore che il suo vangelo è come il fuoco: da un lato "scalda"
ma dall'altro "brucia", può dare fastidio, può urtare.
Caterina
Pezzoni
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