martedì 6 novembre 2007

SdF07: Non vogliamo rifiutare il futuro!

Scuola di Formazione FUCI a Napoli e Nola, 1-4 Novembre 2007


Futuro rifiutato: sviluppo sostenibile, risorse rinnovabili, gestione del territorio ed eco-mafie.

Il tema era estremamente attuale ed estremamente a rischio di blaterare le solite ideologiche panzane o la solita viziata aria fritta. Per questo ho visto con gratitudine e curiosità il tema della SdF di quest'anno: perché so che la FUCI ha il vizio di far le cose per bene. E avevo ragione.
E' stata una 4 giorni di conferenze e tavole rotonde con pochi slogan e molta in-formazione e molta intel-ligenza (ciò che legge nelle cose, discernendo criticamente), che più che voler avere un'infantile ultima parola ha voluto provocare, dando informazioni scientifiche il più possibile ripulite dal colore politico che le sfuma e presentando situazioni che non possono lasciare indifferenti e che spesso sono oscurate dai media.


Primo tema: i cambiamenti climatici. Partendo dalle informazioni che la gran parte della comunità scientifica ritiene corrette si è mostrato come lo sviluppo umano stia innalzando vertiginosamente la temperatura globale e i consumi energetici. Senza pesanti interventi sulle emissioni e sui consumi lo scenario che si prospetta è molto grave: scioglimento dei ghiacciai e quindi ad esempio fine dei grandi fiumi asiatici, che significa guerre per l'acqua potabile; innalzamento dei mari, con alluvioni in moltissime zone e scomparsa di molte zone abitate; innalzamento della temperatura, con aumento delle malattie e problemi per l'agricoltura di interi paesi per il cambiamento climatico; crisi energetiche e scarsità delle risorse per la produzione di energria, e anche qui guerre per l'accaparramento delle risorse. La sfida è ancora aperta però, e l'impegno politico è necessario quanto quello individuale nella vita di tutti i giorni, con scelte di sobrietà e di sensibilità amorevole per il giardino che abitiamo, come cittadini consapevoli.

Secondo tema: l'acqua, risorsa inestimabile (senza il petrolio si sopravvive, senza l'acqua si muore) che deve essere a disposizione di tutti. Padre Alex Zanotelli, noto missionario e sacerdote impegnato nella battaglia contro la privatizzazione dell'acqua, ha raccontato e denunciato la spinta delle multinazionali perché si consideri l'acqua una merce. Questi colossi che hanno in mano l'economia globale e che influenzano pesantemente la politica, già da molti anni hanno previsto che i cambiamenti climatici porteranno alla valorizzazione dell'acqua come risorsa, e stanno investendo nell'acquisto di territori poveri di tutto fuorché d'acqua, in previsione di tempi in cui avere acqua significherà ricchezza incalcolabile. Finora l'acqua è considerata un diritto di tutti, ma nel momento in cui sarà merce la logica del profitto potrebbe portare a speculazioni che giocherebbero non solo con le borse mondiali, ma soprattutto con la vita dei più poveri.


Terzo tema: la camorra e l'ambiente. In una conferenza che ha visto magistrati, politici e uomini impegnati nella lotta contro la criminalità organizzata è stata descritta la svolta che la camorra ha preso negli ultimi anni: approfittando della privatizzazione del sistema di smaltimento dei rifiuti e del vuoto normativo in materia di crimini ambientali (per cui i reati in questo campo erano difficilmente perseguibili), le famiglie camorriste hanno preso in mano il business dello smaltimento illegale. Risultato: i rifiuti sia normali che speciali (fortemente tossici) di molte regioni italiane ma anche di molte industrie del nord italia e addirittura europee vengono smaltiti in Campania. Dove? In discariche abusive, che la camorra crea in terreni comprati a basso prezzo, senza passare per i controlli ambientali; in questo modo le industre risparmiano sullo smaltimento rispetto ai canali legali (e si crea concorrenza sleale) e il territorio campano è sommerso dai rifiuti, che non essendo stivati correttamente inquinano pesantemente i terreni e soprattuto la falda acquifera. La situazione è ora in leggero miglioramento viste le ultime leggi contro i crimini ambientali, ma la situazione di "emergenza", che è dichiarata da ormai 15 anni, favorisce condoni e soluzioni provvisorie, facendo il gioco della camorra.


Contro la disinformazione e la parzialità delle notizie che i media comunicano si è posta la SdF campana, e i messaggi che ha lanciato sono ora da approfondire e analizzare, per poter trovare il modo in cui personalmente far fronte alle questioni poste: cosa posso fare io, cittadino, riguardo i cambiamenti climatici? O con le multinazionali? O contro la camorra? Studiare la questione e cercare la propria via verso il bene è compito di ognuno di noi, nella molteplicità di idee, mezzi e inclinazioni.
E visto che una mano da lassù non guasta mai, per dirla con il motto della SdF:

C' 'a Maronna v'accumpagni!


Francesco Grossi

Per documentarsi, http://www.fuci.net/component/option,com_docman/task,cat_view/gid,55/Itemid,41/

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