Appunti dell'incontro biblico del 16/01/09
con don Cesare Pagazzi
L’incontro biblico di questa sera ci ha dato la possibilità di conoscere meglio due personaggi “minori” del Nuovo Testamento.
Si tratta dei due ladroni crocifissi insieme a Gesù, uno alla Sua destra e uno alla Sua sinistra. Abbiamo confrontato il modo in cui questi due malfattori vengono presentati nel Vangelo di Marco e in quello di Luca.
Marco descrive il momento della crocifissione con particolare attenzione a come Gesù viene condannato: “I passanti lo insultavano…ugualmente anche i sommi sacerdoti e gli scribi…E anche quelli che erano stati crocifissi con Lui lo insultavano.”(Marco 15,24 e seg.). Con queste poche parole l’evangelista parla dei due malfattori, compagni di sofferenze di Gesù, che nonostante questo partecipano nell’insultarlo. Questa è l’umiliazione più grande per un condannato, l’essere infamato da coloro che sono infami quanto lui agli occhi degli altri.
Luca presenta questi due personaggi già durante il racconto del cammino di Gesù al Calvario. “ Venivano condotti insieme con Lui anche due malfattori per essere giustiziati ”(Luca 23,32). L’evangelista, come Marco descrive l’intera scena, ma invita il lettore ad un’approfondita riflessione sul confronto tra i due ladroni e Gesù. “Uno dei due malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.”(Luca 23, 39 e seg.) Dalla lettura di questi versetti siamo portati a fare una distinzione immediata tra i due malfattori, pensando ad un Cattivo Ladrone che si dimostra folle insultando e provocando Gesù, e ad un Buon Ladrone che ha timore di Dio e manifesta la sua fede. Ne deriva la presa di posizione nei confronti del secondo. In realtà questa non è però un’interpretazione sufficiente per capire il significato di questo confronto. Luca, infatti, ricorre spesso ad un particolare artificio letterario che viene adottato con successo in questa descrizione: il doppio. Presenta due personaggi che si comportano in maniera differente al fianco di Gesù rivolgendosi a Lui in modo opposto. Per poter spiegare al lettore la forza del pentimento del Buon Ladrone Luca riporta necessariamente l’atteggiamento opposto del Cattivo Ladrone; per poter capire la verità del Vangelo non è sufficiente né l’uno né l’altro ma sono necessari entrambi. L’evangelista ricorre spesso al doppio, nel racconto della parabola del figliol prodigo; ad esempio, per spiegare il significato della figliolanza ritiene necessaria una riflessione sul comportamento di entrambi i fratelli nei confronti del padre.
L’unico elemento che accomuna i due uomini crocifissi è la presenza di Gesù, al quale si rivolgono, l’uno in modo disperato per la morte imminente e l’altro con la speranza di chi invoca aiuto e ha fiducia nel suo Salvatore. Se questo artificio letterario rende unico il personaggio del ladrone con due sviluppi temporali differenti, Luca dà così speranza a tutti coloro che non sempre si sentono vicini al Signore e vivono un allontanamento da Lui. La vicinanza di Gesù garantisce la salvezza al malfattore provocandone la conversione; il ladrone che prima Lo insultava si converte e crede alla vista di un uomo sofferente. Esiste infatti un modo cristiano di vivere i momenti di gioia ma anche di vivere i dolori e le tristi esperienze della vita.
Il malfattore rappresenta il vertice della confessione cristologica del Vangelo di Luca, egli infatti supplica il Messia di ricordarsi di lui in paradiso. Si affida alla memoria salvifica di Gesù, riconoscendo lo stesso Gesù in Dio. Interessante in questo racconto è l’ammonimento a vegliare costantemente durante l’attesa del Messia, per essere sempre pronti a cogliere l’attimo e l’occasione di salvezza. Il Buon ladrone si è aggiudicato un posto al fianco del Signore in paradiso proferendo la parola giusta nel momento più opportuno.
Nicola Guercilena
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