L'anno scorso, nel percorso teologico, ci siamo occupati dei vizi e li abbiamo descritti come una deficienza nel movimento a seguito di una posizione sbagliata mantenuta a lungo; quest'anno ci siamo riproposti di affrontare il tema delle virtù, assimilabili a una robustezza dell'animo che nasce e viene mantenuta a seguito di un certo esercizio.
La tradizione ci consegna due tipi di virtù:
Cardinali (da “cardine”, elemento fondamentale, nonché perno attorno a cui può ruotare, ad esempio, una porta): prudenza, giustizia, fortezza, temperanza
Teologali (virtù caratteristiche di Dio): fede, speranza, carità.
La FEDE
Con un breve brainstorm abbiamo cercato di scoprire cos'era la fede per noi, raccogliendo alcune idee su come la vedevamo:
simile alla fiducia, come la “stella polare” ci da un punto forte da cui partire;
l'affidarsi senza prove, un'anticipazione;
legata all'accettazione del limite (Schopenhauer);
“Guerra a noi stessi” (Giussani);
il desiderio di qualcosa di esterno a noi.
La fede è una delle virtù teologali e per questo è caratteristica di Dio, perciò, sebbene spesso la colleghiamo al non poter sapere e al limite, non nasce come collegata ad esso: Dio infatti sceglie di affidarsi al mondo nonostante sia onnipotente; nella creazione Egli compie un atto di fede che continua a compiere nei confronti di ciascuno.
Avere fede in Dio è diverso dal credere che Dio esista: il diavolo è spesso il primo a sapere che Dio c'è ed è un esperto di lui, ma questo non fa di lui un credente, avere fede vuol dire invece fidarsi di Lui e ritenerLo degno di fiducia.
Essere dei buoni credenti implica inoltre di essere capaci di affidarsi nel quotidiano: non è possibile avere fede in un Dio che non vedi senza essere capace di aver fede negli uomini che ti stanno accanto, senza la fede non si può vivere: iniziare una relazione implica fiducia nell'altro, alzasi dal letto aver fiducia che la giornata ci porti del bene.
La fede è dunque
- una dinamica fondamentale ed elementare della vita (Noi assomigliamo a Dio perchè “potremmo fidarci” e funzioniamo solo se ci fidiamo);
- ritenere Dio non semplicemente esistente, ma affidabile e questo è possibile solo se siamo in grado di fidarci di noi stessi e degli altri.
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