Appunti dell'incontro
biblico del 08/02/2013 con don Cesare Pagazzi
Giuseppe
raggiunge i fratelli a Dotan e la prima reazione di quest’ultimi è
quella di ucciderlo ma Ruben, il primogenito, interviene e dice ai
fratelli di non ucciderlo e di gettarlo in una cisterna.
Lintenzione di
Ruben è quella di salvare Giuseppe e riportarlo al padre ma non fa
in tempo ad arrivare che Giuseppe è già stato venduto da Giuda e
dai suoi fratelli come schiavo agli ismaeliti, nudo, senza quindi un’
identità e senza la sua posizione di prediletto (cfr. Gen 37,25-29).
Gli ismaeliti
sono i discendenti del fratellastro di Isacco, sicchè il figlio
cadetto di Abramo gode nei suoi discendenti un momento di rivalsa
comprando come schiavo il pronipote del rivale.
I fratelli di
Giuseppe presero la tunica dalle maniche lunghe del "sognatore",
sgozzarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. Poi mandarono
al padre la tunica con le maniche lunghe, il quale la riconobbe, si
stracciò le vesti e fece lutto sul figlio per molti giorni (cfr. Gen
37, 31-34).
Intanto i
Madianiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifàr (eunuco del
faraone e comandante delle guardie).
La narrazione
ci riporta in Palestina con la storia di Giuda e di Tamar (cfr. Gen
38). Giuda si separa dai fratelli e si stabilisce presso un uomo di
Adullàm, di nome Chira. Giuda notò la figlia di un Cananeno,
chiamata Sua, la prese in moglie e si unì a lei. Ella concepì e
partorì tre figli: Er, Onan e Sela.
Giuda scelse
per suo primogenito Er una moglie, che si chiamava Tamar. Ma Er si
rese odioso agli occhi del Signore, e il Signore lo fece morire.
Morto Er prima di diventare padre, il fratello Onan avrebbe dovuto
sposare la cognata e dare ad ella un figlio, così da garantire la
discendenza al fratello maggiore. Onan sposa la vedova ma non
completa mai l’atto sessuale proprio per non assicurare la
discendenza al fratello defunto in quanto ci sarebbe stato un erede
in più con il quale spartire l’eredità che Giuda avrebbe lascito
ai suoi figli. Così facendo Onan riusciva a estromettere Er dal
lascito paterno. Per questo motivo, il Signore, fece morire anche
lui.
Rimanendo nella
storia complicata della discendenza di Giuda, vanno menzionati anche
i due figli che lo stesso Giuda ebbe da Tamar: Perez (che significa
“breccia” ) e Zerach (cfr Gen 38,27-30). Come il nonno Giacobbe e
il prozio Esaù, sono gemelli e come i parenti lottano fin dal grembo
per ottenere il primo posto. Vince Perez, dal quale discenderà Gesù
(cfr. Mt 1,3).
In Gen 39
troviamo di nuovo Giuseppe in Egitto e in Gen 39,1-6 viene narrato
che il Signore fu con Giuseppe e a quest’ultimo tutto riusciva bene
e per questo rimase nella casa di Potifàr (padrone di Giuseppe,
eunuco del faraone e comandante delle guardie).
Potifàr si
accorse che il Signore era con lui e che il Signore faceva riuscire
per mano sua quanto egli intraprendeva. Così Giuseppe trovò grazia
agli occhi di Potifàr tant’e che divenne il suo maggiordomo e
incaricato di tutti i suoi averi. Il Signore benedisse la casa
dell’Egiziano grazie a Giuseppe e la benedizione del Signore fu su
quanto aveva, sia in casa sia nella campagna. Così egli lascio tutti
i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non si occupava più di nulla,
se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e
attraente di aspetto.
BIBLIOGRAFIA:
G.C. PAGAZZI, C’è posto per
tutti. Legami fraterni, paura, fede, Vita e
Pensiero, Milano 2008.
Caterina Pezzoni
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